Dal 1° gennaio 2023 è obbligatoria l’etichettatura ambientale degli imballaggi, secondo quanto voluto dal Decreto legislativo n.116 del 3 settembre 2020, che ha modificato l’art. 219 (comma 5) del TU ambientale, e descritto dal Decreto n. 360 del 28 settembre 2022, che ha adottato le linee guida sull’etichettatura degli imballaggi.
Questo passo avanti per i processi di riciclo dei materiali e per l’ambiente, però, può determinare una battuta d’arresto per il business di un’impresa food&beverage, perché le indicazioni che devono essere inserite sulle confezioni potrebbero creare problemi di comunicazione con il cliente.
È doveroso analizzare anche le criticità derivanti dall’etichettatura ambientale degli imballaggi, così da introdurla in modo efficace e farla diventare un plus per il marketing.
Obiettivi e obblighi dell’etichettatura ambientale degli imballaggi
L’obiettivo dell’etichettatura ambientale è esplicitata nelle linee guida stilate dal Ministero della Transizione Ecologica, in cui si legge che tutti le confezioni dei prodotti devono essere “opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalle norme tecniche UNI applicabili e in conformità alle determinazioni adottate dalla Commissione dell’Unione europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio degli imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali degli imballaggi.”
Sempre sullo stesso documento viene detto che i produttori hanno l’obbligo di indicare la natura dei materiali di imballaggio utilizzati, sulla base della decisione 97/129/CE della Commissione, allo scopo di identificare e classificare il packaging.
Le informazioni devono essere riportate sugli imballaggi di prodotti sia venduti sia offerti gratuitamente ai consumatori.
Sui packaging destinati ad aziende, professionisti, imprese della logistica, possono non essere esplicitate le informazioni riguardanti la destinazione finale degli imballaggi, ma deve essere assolutamente riportata la codifica dei materiali di composizione (come vuole la Decisione 129/97/CE).
Etichetta Conai: quali Paesi si sono già adeguati?
Ad oggi, secondo la mappatura pubblicata dal Conai, l’etichettatura sull’imballaggio per la raccolta differenziata è già stata recepita in:
· Italia;
· Francia;
· Bulgaria.
A luglio 2023 anche la Germania adeguerà le sue norme a ciò che ha stabilito l’UE e a breve lo faranno anche altri stati, ad esempio:
· Spagna;
· Belgio;
· Danimarca;
· Olanda;
· Norvegia;
· Svezia;
· Polonia;
· Portogallo;
· Regno Unito;
· Slovenia.
È importante sapere che è concesso utilizzare etichette digitali per ottimizzare le informazioni apposte direttamente sui packaging.
Canali digitali per l’etichettatura ambientale degli imballaggi
Nelle già citate linee guida del Ministero vengono descritti anche i canali di comunicazione digitali che possono essere utilizzati dalle imprese per dare ai clienti tutte le informazioni che dovrebbero essere riportate sull’etichetta ambientale degli imballaggi.
Nell’ottica della digitalizzazione e dell’utilizzo delle tecnologie odierne, è consentito utilizzare siti web, applicazioni per dispositivi mobili, QR code.
È chiaramente detto che “tali canali digitali possono sostituire completamente o integrare le informazioni riportate direttamente sull’imballaggio”.
Questi canali di comunicazione hanno diversi vantaggi rispetto all’etichetta posta direttamente sul packaging:
· Maggiore spazio a disposizione per dare informazioni precise ed esaustive;
· Possibilità di integrare diversi tipi di contenuti (testi, grafiche, video);
· Comunicazione più efficace e veloce con il consumatore;
· Possibilità di salvare e rileggere successivamente le indicazioni.
Inoltre, un’azienda che utilizza opportunamente sia il packaging sia i canali digitali per dare informazioni utili, mostra al proprio cliente anche le attitudini alla multimedialità e all’innovazione.
Le difficoltà per l’impresa food&beverage
Il settore food&beverage è caratterizzato da un’alta competitività e dalla conseguente necessità di creare packaging che superino costantemente le aspettative dei consumatori.
L’introduzione dell’etichettatura ambientale può diventare un problema se non viene gestita adeguatamente o se le informazioni obbligatorie vengono inserite senza pensare anche all’aspetto comunicativo della confezione.
Inoltre, le norme italiane sono articolate e devono essere interpretate e messe in pratica da esperti, che garantiscano la conformità dell’etichetta.
Queste considerazioni ci portano a pensare che per coniugare gli aspetti legali e quelli inerenti al marketing online e offline può rivelarsi una sfida anche per un’impresa food&beverage strutturata.
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