Negli ultimi anni le tematiche green hanno preso piede in tutti i campi, e sicuramente quello del food non ne è esente: la coscienza ambientale è aumentata a livello individuale, ma anche aziendale, e i grandi brand hanno iniziato a portare avanti un trend destinato a non arrestarsi. Stiamo parlando del packaging ecosostenibile: una scelta che è ormai una necessità. Perché?
Il packaging è un elemento strategico: influenza la percezione che i consumatori hanno del brand, e quindi dei prodotti. Chi compra non lo fa solo perché il prodotto è buono, ma anche perché sostiene le sue stesse cause, i suoi stessi valori.
L’80% dei consumatori italiani crede fermamente che anche le piccole azioni individuali possano fare la differenza per l’ambiente. E il 70% si dice disposto a pagare di più per sostenere un’azienda che confeziona i prodotti in maniera eco-friendly.
Packaging ecosostenibile: nuove possibilità green.
Gli approcci più semplici che vengono in mente quando si parla di packaging ecosostenibile sono l’utilizzo di materiali riciclati, la riduzione delle catene logistiche e di produzione, per diminuire l’impatto ambientale e la produzione di anidride carbonica, e il superamento del concetto di “usa e getta”, che sembra ormai appartenere a una vita precedente.
In realtà, oltre a questi sacri punti basilare, la ricerca sulle nuove tecnologie, ha portato alla creazione di packaging ecosostenibili molto diversi e innovativi:
Packaging compostable
Uno dei “green pack” più diffusi: confezioni completamente compostabili da gettare nell’organico, caratterizzate da una decomposizione molto veloce. Un esempio molto particolare di questa soluzione, è l’invenzione di una plastica monouso creata con un’alga, per il packaging di pasta, cereali, o comunque cibi asciutti.
Packaging commestibile
È un campo ancora in evoluzione, ma David Edwards sta ottimizzando una membrana fatta di cellule di cibo unite ad un polimero biodegradabile grazie a forze elettrostatiche, che come risultato finale imiterebbe le proprietà fisiche delle bucce della frutta e potrebbe diventare un packaging potenzialmente super innovativo e a zero sprechi: immaginate di avvolgere di avvolgere la cioccolata in un packaging fatto di cioccolato!
Packaging idrosolubile
Esattamente come potrete intuire dal nome, questa nuova frontiera del packaging punta sulla creazione di imballaggi che si possano sciogliere in acqua. Un esempio già diffuso è quello delle patatine di polistirolo vegetale: avete presente tutte quelle palline morbide che tengono al sicuro i vostri oggetti fragili durante i viaggi? Ecco, quelle, ma in versione completamente solubile in acqua senza residui nocivi. Un’altro progetto interessante è “The disappearing package”, di Aaron Mickelson, che propone, tra le altre soluzioni innovative di packaging, una scatola per saponette da sciogliere al primo utilizzo senza residui. Geniale, no?
Packaging usa-e-pianta
L’originale idea è di un designer slovacco: “eat your food, grow a plant, save a planet” è il suo motto. Il food packaging che ha ideato si trasforma in ciotola per coltivare erbe aromatiche, e i semini da piantare si trovano sotto l’etichetta. Parlando di etichette, un altro designer ha invece inventato delle etichette per ortaggi completamente biodegradabili: non sono stampate ad inchiostro, bensì incise a laser, e contengono dei semi per far crescere lo stesso ortaggio comprato.