Il fascino della narrazione attrae l’essere umano fin da bambino. È un fascino duraturo, che ci portiamo dietro anche in età adulta, sotto altre forme. Non è più la favola prima di dormire, o il cartone animato. È la storia della nostra famiglia, di come la nonna preparava il ragù, il racconto delle serate con gli amici.
È di questo che abbiamo bisogno per sentirci parte di qualcosa, per sorprenderci, per provare emozioni. Ed è per questo che un Signor brand come Coca Cola ha diffuso e fatto proprio il metodo che oggi sempre più viene sfruttato dai grandi marchi per fare comunicazione: lo storytelling.
Storytelling è la narrazione del brand attraverso la creazione e lo sviluppo di una storia. È la storia che diffonde e aggiunge valore a un marchio, che porta brand awareness ed engagement. È la narrazione dei valori di un’azienda e delle persone che vi stanno dietro.
Se abbiamo prodotti di ottima qualità, servizi innovativi, ma non comunichiamo efficacemente il nostro brand, è difficile costruire e dare il posizionamento di successo che meritiamo nel pienissimo mondo di oggi. Per attirare e convincere il nostro pubblico di consumatori dobbiamo dargli anche una storia, raccontargli chi siamo, cosa e come lo facciamo.
Una buona storia si basa su un protagonista, su sensazioni ed emozioni umane che rendono partecipe lo spettatore e raccontano situazioni o concetti semplici, suggestivi ed evocativi.
Alla base dello storytelling vi sono immedesimazione, coinvolgimento, sentimenti, emozioni, valori. Se si è coinvolti, infatti, si è più propensi all’acquisto. È importante trasferire al cliente un messaggio di sicurezza sull’esperienza e sulla qualità dell’azienda. Questo metodo fa leva su tutti e cinque i sensi e può utilizzare sia testo che musica, video, immagini, profumi, odori, rumori.
Gli strumenti web diffusi attualmente per fare storytelling sono:
Instagram, la app degli scatti istantanei
Pinterest, il social network nato per creare e promuovere narrazione visiva
Medium, social testuale per storytelling narrativo
Google Plus Stories, che si presenta come un album fotografico
Vine, applicazione per creare mini video e condividere attraverso Twitter, Instagram, Facebook
Coca Cola a parte, un ottimo esempio di storytelling nel contesto beverage è Marchesi de’ Frescobaldi: “Con un vino Marchesi de’ Frescobaldi hai sempre una storia da raccontare” è il payoff della campagna adv vincitrice del premio Brand Storytelling Awards 2013 dell’Osservatorio Corporate Storytelling. Il sito istituzionale ha inoltre una sezione interna “Le storie da raccontare” nella quale vengono narrati i diversi elementi legati ai vini dell’azienda.
Per il mondo food, Muller è la case history di visual storytelling di riferimento. Attraverso la propria pagina Pinterest, Muller promuove un vero e proprio “Viaggio nei sensi, alla ricerca del piacere”, raccontando i propri prodotti per immagini.
Restano da definire i punti di partenza per la creazione di una buona storia.
– Quali sono le storie capaci di coinvolgere i consumatori?
– Perché i consumatori dovrebbero interessarsene e condividerle con altri?
Ecco due domande che sarebbe bene porsi per iniziare la narrazione del proprio brand.
Pronti a scrivere il vostro racconto?