Abbiamo già parlato dell’export agroalimentare italiano e del continuo trend di crescita degli ultimi anni (2017-2018). È interessante però andare più nello specifico. Ecco perché questo mese abbiamo deciso di soffermarci sul settore lattiero caseario, uno dei mercati che contribuisce di più alla crescita generale.
Prima di iniziare a parlare del 2018 (di cui abbiamo dati non ancora del tutto completi), è interessante analizzare quello che è successo nell’anno precedente, un anno di vero boom.
2017, cambiano i consumi interni dei prodotti lattiero caseari
Il 2017 ha segnato un vero e proprio cambio di marcia nel settore. Se l’export è in crescita da anni (il 40% della produzione italiana finisce all’estero), i consumi domestici hanno faticato a stare al passo.
Beh, l’anno scorso c’è stata finalmente una leggera inversione di marcia. Il consumo interno di formaggi (molli, duri e freschi) è salito del 2,5%, con dati particolarmente positivi per la ricotta e il mascarpone. I cali tuttavia non sono mancati: male la crescenza e, in generale, il consumo di latte fresco (-2,5%) e dello yogurt (-1%).
E se parliamo di prodotti “a peso variabile”, ovvero quelli porzionati e pronti per l’acquisto, la crescita è ancora più visibile. Merito sicuramente dei nuovi stili di vita e di consumo (le persone banalmente non possono perdere più tanto tempo nella fila della gastronomia) e delle insegne della grande distribuzione organizzata, che propongono ingenti varietà di prodotto e applicano interessanti strategie per promuovere l’area dedicata.
Tuttavia, si potrebbe fare molto di più. Le insegne della GDO valorizzano bene la tipologia di prodotto, ma capita molto spesso che le stesse aziende produttrici non lo facciano. Comunicare seguendo una strategia ben definita può infatti aumentare notevolmente le vendite e la brand awareness.
Per quanto riguarda l’export invece?
Export 2018, record storico per il mercato lattiero caseario
Se i consumi interni segnano solo una lieve crescita, l’export del settore lattiero caseario raggiunge una cifra storica, grazie soprattutto alle DOP e IGP. Solo nei primi due mesi dell’anno infatti l’export ha già segnato un +8% rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente. Forse è presto per cantare vittoria, ma le stime parlano chiaro.
I formaggi più esportati? Il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, che costituiscono il 22% del totale.
Una breve panoramica
Incredibilmente, il paese verso cui esportiamo di più i nostri formaggi (circa il 20% del totale) è la Francia: un dato strano, dal momento che è colma di eccellenze tipiche. Se proviamo ad applicare il senso contrario, ovvero le esportazioni di formaggi che la Francia effettua verso l’Italia, il paese non si avvicina neanche.
Seguono poi Germania, Gran Bretagna e USA. Molto interessante anche la crescita verso quei paesi specializzati in questa tipologia di prodotto, come Olanda (+19%) e Svizzera (+10%).
Uno dei motivi di questa grande crescita può essere attribuito anche all’obbligo, entrato in vigore nel 2017, di specificare in etichetta l’origine del latte. Sicuramente una spinta in più per chi cerca l’autentico food Made in Italy all’estero.
Si tratta quindi di una crescita molto interessante, soprattutto se consideriamo i fattori limitanti che contraddistinguono il settore caseario. Prima fra tutti c’è la contraffazione, ovvero la produzione e commercializzazione di formaggi “non originali” ma dall’italian sounding che, effettivamente, ingannano il consumatore. Seguono poi a pari passo i forti dazi che applicano i paesi extra UE e le differenti norme che regolano il mercato.
Quindi non manca niente al settore lattiero caseario?
Crescita continua non vuol dire adagiarsi sugli allori. Sicuramente bisogna continuare ad investire per aumentare e rafforzare le esportazioni, ma il grosso lavoro da fare riguarda i consumi interni ancora lenti.
Investire in comunicazione, marketing e digitale può sicuramente dare nuova linfa al mercato, che possiede senz’ombra di dubbio enormi potenzialità e prospettive di crescita.
Per farlo serve rivolgersi a chi lo conosce bene o a chi comunque ne ha avuta esperienza. Noi di Erbacipollina, il primo spazio creativo dedicato esclusivamente al food & beverage marketing, abbiamo esperienza nel settore, e sappiamo come funziona.
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