Con ottobre si conclude la nostra analisi del settore lattiero-caseario e si passa alla scoperta del mondo del biologico, un mercato che negli ultimi anni ha raggiunto consumi e crescite decisamente interessanti.
Merito sicuramente dei nuovi trend che contraddistinguono lo stile alimentare e di consumo mondiale: si prediligono alimenti (ma anche altri prodotti) coltivati (o allevati) senza l’utilizzo di sostanze chimiche, rispettando il terreno e le stagioni, con un occhio di riguardo sia all’ambiente che alla salute.
Per la nostra analisi ci vengono in aiuto i dati presentati durante l’ultima edizione del Sana, il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, tenutasi a Bologna questo settembre. Dati che ci mostrano come in pochi anni il comparto biologico sia passato da nicchia a vero e proprio stile di vita, adottato dalla maggior parte delle famiglie italiane.
D’altronde, lo confermano dati: nel 2018 ben 6,5 milioni di famiglie italiane (il 26% del totale) scelgono di acquistare biologico almeno una volta alla settimana, mentre salgono a 21,8 milioni (l’88% del totale) quelle che effettuano acquisti saltuari.
Si tratta di un trend che inevitabilmente si riflette sul valore del mercato. Nei primi mesi del 2018 il biologico ha raggiunto un valore di 3,5 miliardi di euro (un +8% rispetto all’anno precedente) e ha raggiunto, a livello di esportazioni, i 2 miliardi.
Ma una crescita di consumi ha degli effetti, come l’aumento delle superfici dedicate. I dati relativi all’anno 2017 infatti confermano l’aumento del comparto: in Italia ci sono 2 milioni di ettari destinati al biologico, ben il 15,4% del totale. Una crescita che può essere considerata sorprendente, con un aumento rispetto al 2016 del 6,3% e del 71% se prendiamo come termine di paragone il 2010.
Tutti questi dati sono senza ombra di dubbio interessanti, ma dalla ricerca emerge un argomento ben più importante: DOVE questi prodotti vengono acquistati.
Gli italiani dove acquistano i prodotti biologici?
Come abbiamo detto, in questi ultimi anni il biologico è passato da nicchia a comparto concretamente affermato. Ed è su questo passaggio che bisogna riflettere.
Nicchia infatti può voler dire una sola cosa: vendita nei canali specializzati. La nicchia infatti molto spesso non trova posto nella grande distribuzione organizzata, che si concentra più su trend di consumo ben affermati e “sicuri”.
Ecco allora che, solo pochi anni fa, lo specializzato si aggiudicava praticamente l’esclusiva di vendita dei prodotti biologici. Ma oggi le cose sono decisamente cambiate.
La grande distribuzione organizzata è stata in grado di cogliere al momento giusto il potenziale del mercato e la crescita di questi nuovi stili di vita. Ecco quindi che oggi il maggior canale di vendita di prodotti biologici è proprio la GDO, che ospita il 45% degli acquisti, segnando un +14% nel 2018. Ma se la GDO cresce, lo specializzato soffre: nell’ultimo anno ha subito una perdita negli affari di circa il 3%.
Il motivo? La struttura della grande distribuzione organizzata permette di mantenere prezzi più “popolari” (quindi più adatti a tutte le tipologie di famiglie) e di ospitare un assortimento sicuramente più ampio e variegato.
Cosa manca?
Sono cresciuti i consumi, sono cresciuti gli ettari di terreno destinati al biologico ma sono cresciute anche le aziende introdotte in questa tipologia di prodotti. Questo cosa significa? Significa scaffali sempre più affollati e difficili da conquistare, soprattutto nei casi i cui le grandi aziende sperimentino nel comparto.
Quindi, come conquistare il proprio posto? Serve sicuramente investire in comunicazione: con sempre più aziende appartenenti a questo mondo, come faccio a distinguermi e a farmi conoscere dai consumatori?
Le soluzioni principali sono due:
_ creare e sviluppare un packaging che, allo stesso tempo, si distingua a scaffale e che racconti, attraverso immagini e testo, i valori dell’azienda e delle materie prime;
_ una comunicazione completa su diversi canali che comunichi in modo impattante ed emozionale il brand, così da creare una relazione di fiducia con il consumatore e fidelizzarlo ai propri prodotti;
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