Con i cambiamenti climatici, l’aumento dei gas serra e l’inquinamento dei mari, sono tanti i movimenti che stanno radicalmente rivoluzionando il nostro modo di vivere, di mangiare e di acquistare.
E se cambia la domanda, l’offerta deve necessariamente adattarsi.
Come? Molte aziende stanno concentrando i loro sforzi principalmente su 3 punti:
_ ridurre l’imballo superfluo nei packaging (soprattutto nel trasporto);
_ sviluppare nuovi materiali non derivanti dal petrolio, grazie alla collaborazione tra designer e biologi;
_ utilizzare energia rinnovabile per ridurre al minimo la produzione di CO2.
Il percorso, tuttavia, è ancora molto lungo. Ma c’è da ben sperare.
Il sondaggio dell’European Consumer Packaging Perception
Nel 2018 l’European Consumer Packaging Perception ha svolto una ricerca intervistando 7000 consumatori in 7 diversi paesi, e ciò che è emerso è davvero interessante.
Per quanto riguarda l’Italia, circa i 2/3 degli italiani tra i 50 e 60 anni vorrebbero confezioni più sostenibili, con un 89% che preferirebbe il cartone alla plastica.
Passiamo ai Millennials, ovvero i nati tra il 1980 e il 2000. Bene, il 55% di questi ha rivelato di aver cambiato marca per evitare uno spreco eccessivo di packaging.
Questo dato è molto importante, in quanto ci rivela che anche se un cliente è legato ad una marca, è disposto comunque ad abbandonarla se questa non rispecchia più i suoi valori.
I dati Ipsos
Altri dati interessanti vengono da Ipsos, azienda che si occupa a livello mondiale di analisi e ricerche di mercato.
Questa ha rivelato che per il 41% degli italiani la confezione di un prodotto è il primo fattore di sostenibilità su cui vengono valutati un’azienda e un marchio.
Alcuni esempi di grandi aziende che stanno diventando sostenibili
Anche se come abbiamo detto il percorso è ancora lungo, ci sono alcuni esempi di grandi aziende che hanno iniziato il loro percorso di sostenibilità ambientale.
Gruppo Ferrero
Il primo esempio viene dall’Italia. Il Gruppo Ferrero si è posto come obiettivo quello di rendere tutti gli imballaggi 100% riutilizzabili, ricalcabili e compostabili entro il 2025.
Firmando il “New Plastics Economy Global Commitment”, un patto per avviare un’economia circolare per la protezione dei mari, il Gruppo Ferrero si impegna inoltre a eliminare gli imballaggi di plastica problematici o superflui attraverso la riprogettazione, l’innovazione e nuovi modelli di delivery.
Absolut Vodka
L’azienda ha da poco lanciato un’edizione limitata realizzata con il 41% di vetro riciclato.
Nestlé
Anche Nestlé, una delle aziende più grandi del pianeta, si è posta un importante obiettivo: quello di raggiungere le 0 emissioni entro il 2050.
Come? Grazie ad un impatto ridotto, all’agricoltura rigenerativa (uno dei trend food 2020) e l’utilizzo di energia rinnovabile.
Coca-Cola
Negli ultimi mesi l’azienda ha progettato un prototipo in PET realizzato con il 25% di plastica riciclata dal mare.
Un nostro progetto
Attraverso il rebranding di Patarò, marchio del Pastaio Srl specializzato nella produzione di gnocchi di patate, anche noi ci siamo concentrati sul fattore ambiente.
Per questo motivo abbiamo deciso, insieme all’azienda, di proporre una tipologia di pack differente, realizzata con il 60% di plastica in meno.
Ma questo plus va comunicato.
Ecco perché abbiamo inserito su un lato un focus dedicato all’ambiente, e non solo alla minore percentuale di plastica.
L’azienda infatti ha altri plus legati a questo tema: ha un sistema di gestione ambientale certificato e la carta dell’astuccio proviene da foreste sostenibili.