Non c’è dubbio: la pandemia ha cambiato lo stile di vita di gran parte della popolazione mondiale, e questo cambiamento ha avuto e continuerà ad avere un effetto anche sul modo in cui pensiamo e ci approcciamo al cibo, e quindi sui trend che riguardano il settore food & beverage. Basti pensare all’esponenziale crescita delle proposte take away, o alla nascita di tutti quei servizi che permettono di cucinare ottimi piatti nella cucina di casa propria senza fare troppa fatica.
I 6 food trend che caratterizzeranno il 2021.
1. No agli sprechi, si al rispetto per l’ambiente.
La crisi conseguente all’arrivo del virus ha creato una maggiore consapevolezza su determinati processi e ha aperto gli occhi alla popolazione mondiale sulla necessità di guardare al futuro: l’industria alimentare risponde alle esigenze del mercato, e il più delle volte per farlo genera danni all’ambiente e all’ecosistema. Ecco quindi che il consumatore medio, bombardato da notizie sul degrado dell’ecosistema e su tematiche quali climate change e biodiversity, decide di cambiare le sue abitudini, per provare a fare la differenza. Il 2021 sarà un anno all’insegna dell’ecosostenibilità, caratterizzato dal rispetto per l’ambiente e da una tendenza a combattere gli sprechi. I consumi di cibo e ingredienti che impattano sull’ambiente si abbasserà, e l’allevamento di animali si farà più consapevole e attento.
Qualche dato significativo sull’ambiente:
- Gli allevamenti occupano oggi l’83% dei terreni agricoli ed emettono il 60% dei gas serra. (fonte: Università di Oxford)
- L’80% del disboscamento della foresta amazzonica è dovuto alla necessità di fare spazio agli allevamenti di bovini. (fonte: WWF)
- Un terzo del cibo prodotto nel mondo per l’alimentazione umana ogni anno viene sprecato – approssimativamente 1.3 miliardi di tonnellate di cibo (fonte: UN Environment Programme)
Dall’altra parte, qualche dato rincuorante sulla crescente coscienza ambientale dei consumatori:
- Il 56% dei consumatori è deciso a inserire più alimenti e bevande a base vegetale nella propria dieta. (fonte: ADM consumer research)
- Il 65% dei consumatori vuole avere un impatto positivo sull’ambiente. (fonte: The Hartman Group)
- Nel 2020, l’agricoltura rigenerativa ha conosciuto un grande sviluppo. Per agricoltura rigenerativa s’intendono tutte quelle pratiche agricole che ripristinano il suolo degradato, migliorano la biodiversità e diminuiscono le emissioni di anidride carbonica.
Conseguente a questa esigenza di sostenibilità, i consumatori apprezzeranno sempre di più la trasparenza dei brand.
- Il 32% dei consumatori sceglie di comprare prodotti sostenibili. (fonte: The Hartman Group)
- Il 26% dei consumatori controlla la provenienza degli alimenti e delle bevande che compra. (Euromonitor International Health + Nutrition Survey).
- Il 73% dei consumatori afferma di apprezzare le aziende che sono trasparenti sulla filiera di produzione (ADM consumer research).
2. Tanta attenzione alla salute.
Il 31% dei consumatori comprano alimenti secondo le loro esigenze di salute, e il 50% dei consumatori preferisce acquistare alimenti e bevande che contengano naturalmente ingredienti dall’apporto benefico (fonte: ADM consumer research): se prima gli integratori erano percepiti come completamente distinti dall’alimentazione tradizionale, ora il confine tra i due mondi si fa più sottile. Come conseguenza della pandemia, è cresciuta la consapevolezza sul bisogno di mangiare sano e pensando alla propria salute, oltre che per appagare i propri gusti e secondo le proprie preferenze.
3. Service is king.
In un momento in cui delivery e take away la fanno da padrone, è diventato normale mangiare qualsiasi cibo tra le mura di casa propria: infatti, se qualche anno fa l’asporto era legato a pizza, cibo cinese e hamburger, ora è possibile ordinare e consumare a casa cibo di qualunque tipo e di qualunque fascia di prezzo e qualità.
Per questo motivo, nel 2021 la cena fuori non sarà più solo una questione di cibo e sapori: il cliente si recherà in un ristorante per la sua particolarità estetica, e per il concept che propone. Spopoleranno i ristoranti che propongono un’offerta verticale, definita e chiara: meno proposte, ma alta qualità d’esecuzione. Quindi ristoranti mono tema, dai classici solo carne, solo pasta, solo pesce, fino alle proposte più innovative, di cibo vegano, vegetariano o con una spiccata ispirazione culturale presa dall’esterno, di cui un esempio è la moda delle Pokè bowl, tipicamente orientali.
In un panorama di verticalità, si prospetta la necessità di un brand positioning molto forte. La generazione social è sempre più vivace e quindi una cena fuori dev’essere bella, oltre che buona: i millenials non perderanno occasione di condividere con i propri contatti una bella foto dell’ambiente, del prodotto, del servizio, che dovranno essere racchiusi sotto un’unica identità originale e comunicata in maniera impeccabile.
4. I grandi classici rivisitati
Un altro grande food trend saranno i classici, ma con un tocco d’innovazione. Entro il 2026, infatti, la maggior parte dei millenial avrà figli e nella gestione famigliare punterà su cibi meno convenzionali.
Qualche esempio?
- Il fast food diventa fast good: le grandi catene di fast food su scala mondiale si dedicheranno a proposte green e più salutari, in linea con le preferenze del consumatore.
- L’olio d’oliva si fa da parte: per superare la noia del palato, i consumatori si avvicineranno sempre di più a nuove varietà di olio, alternative a quello d’oliva, come ad esempio l’olio di noce, di semi di zucca o di girasole.
- Farine alternative: farine diverse da quelle tradizionali si stanno introducendo sul mercato, per rinnovare tutto l’ambito degli impastati. La tendenza è di acquisire nuovi sapori da cucine straniere e diverse da quella del proprio paese d’origine. Vedremo quindi diffondersi la farina di teff, tipica della cucina etiope, le farine di frutta e verdura, come quella di banana o di cavolfiore, il tigernut… e molte altre.
- Nuovi tipi di pasta: oltre alle già diffuse pasta di riso, o di cereali alternativi (integrale, di segale, di kamut…) inizieranno a diffondersi anche proposte più salutari, come la pasta ai cuori di palma.
5. L’anno del caffè
Il caffè è una pausa relax particolarmente amata in Italia e nel mondo, e il suo aroma è definito da alcuni paradisiaco. Nel 2021, questo piccolo angolo di paradiso, si farà spazio nel mercato in maniera multiforme: inizierà una produzione di granite, smoothie, barrette, yogurt, snack. Tutto rigorosamente gusto caffè!
6. Take away e ghost kitchen
La pandemia è fautrice di questo trend in tutto e per tutto: durante il periodo di crisi, si sono diffuse tante nuove app dedicate alla delivery ed è aumentata esponenzialmente l’abitudine a ordinare cibo fuori per poi mangiarlo a casa. Nel 2021 questa tendenza continuerà: aumenteranno quindi le cosiddette ghost kitchen, ovvero locali destinati alla sola preparazione del cibo da asporto. Questi locali saranno piccoli ma di carattere: non avendo infatti bisogno degli spazi per accogliere i clienti al tavolo, si presenteranno come piccole botteghe, ma per attrarre i consumatori, faranno un grande lavoro di immagine: la comunicazione farà la differenza.