Il settore alimentare è in attesa di riscatto post Covid (ammesso che si possa parlare di post): ecco quali sono i trend da seguire per il 2022
Il covid ha avuto impatti molto gravi su tutti i settori economici e questo è un dato ormai inconfutabile. Il settore alimentare, in particolare, ha patito forse più degli altri: si pensi, ad esempio, alla chiusura dei ristoranti e alle conseguenze sulle catene di distribuzione, dell’import-export in generale. C’è chi ha puntato sulla digitalizzazione, spostando l’attività su piattaforme e-commerce e avviando nuovi servizi di spesa a domicilio e di consegna dei beni di prima necessità.
E come sempre accade, di necessità virtù! L’intero paese si è dovuto reinventare, trovando soluzioni alternative per restare a galla, rinnovare i processi aziendali, individuare nuove soluzioni tecnologiche e puntare sulla competitività. Questo ha portato anche alla crescita di alcune imprese, a dispetto del periodo di crisi. Ecco perché il settore alimentare è sicuramente il più stimolante da osservare per individuare le prossime tendenze.
Due importanti istituti di ricerca, Salesforce e Internet Retailing, hanno condotto un’analisi sui principali retailers del settore in Europa, delineando così i trend del 2022.
1. Salute, sostenibilità e…partnership
Nel periodo del primo lock down, molti venditori di prodotti alimentari hanno scelto di stringere collaborazioni fra di loro con l’obiettivo di condividere i dati in loro possesso, offrire servizi più completi al cliente e ottimizzare la customer journey. E hanno avuto ragione! I negozi, infatti, ne hanno tratto enormi benefici, tanto che dall’indagine è emerso che il 69% dei consumatori predilige le attività locali, il 52% si informa sulla provenienza dei prodotti, che prima di tutto devono fare bene (healthy) ed essere sostenibili.
Ecco che la GDO si è mossa in tal senso, stringendo partnership con i produttori locali al fine di soddisfare le richieste dei consumatori, ottenendo così prodotti a km0, di origine certificata, ma anche buoni.
2. Digitale: avanti tutta!
Se c’è un dato inconfutabile e riconducibile alla pandemia, è senz’altro il cambiamento di abitudini dei consumatori che hanno imparato, in questo periodo più che mai, a fare acquisti on line, non limitandosi più solo all’abbigliamento e agli articoli per la casa, ma acquistando anche beni di prima necessità.
E’ esplosa la tendenza a fare a spesa on line e tutti, comprese le piccole botteghe, hanno dovuto fare i conti con la nuova esigenza adeguando le loro attività al commercio elettronico.
Il digitale è diventato così non solo un trend, ma un aspetto imprescindibile per ogni attività.
E la conferma arriva anche dall’analisi di Salesforce e Internet Retailing, che indica che il 74% dei retailers europei intervistati conferma che la pandemia ha rappresentato la spinta verso il digitale e che la metà del campione prevede già di raddoppiare l’investimento per il prossimo anno, puntando sulla personalizzazione dei servizi e sul coinvolgimento dei clienti.
3. Fidelizzare i clienti!
Last but not least, la fidelizzazione del cliente diventa il focus ancora più del passato. Il digitale consente al consumatore di accedere a molte più offerte e in questo scenario i dati che ogni azienda colleziona rappresentano la chiave di svolta per garantire la fedeltà, personalizzando gli acquisti, la comunicazione ed evidentemente la customer experience.