La pandemia ha avuto effetti rivoluzionari sulla ristorazione. La School of management del Politecnico di Milano e NielsenIQ hanno portato avanti una ricerca intitolata “Multicanalità 2021. Fast forward: il futuro oltre la ripresa”, che ha analizzato i comportamenti d’acquisto dei cittadini italiani nel 2021. I risultati della ricerca sono molto interessanti e testimoniano come il food delivery non si sia affatto fermato dopo il primo boom coinciso con l’inizio della pandemia.
Nel 2021 sono stati 46,1 milioni i consumatori che hanno usufruito di di e-commerce o per i quali il digitale ha un ruolo nel proprio percorso di acquisto. Questi cosiddetti consumatori multicanale in percentuale sono stati l’88% della popolazione over 14 anni.
Ma questo non è l’unico risultato significativo della ricerca. È stato notato che spesso cucine nate e cresciute per il food delivery diventano ristoranti. È il fenomeno delle ghost kitchen: ristoranti a tutti gli effetti con chef e brigata, senza però i posti a sedere.
A Torino Sooneat, la piattaforma online che connette più brand e menu simultaneamente, insieme a Nhood, si è impegnato a realizzare la prima ghost kitchen dentro un centro commerciale. A Milano, in via Bonvesin De La Riva (la via in cui nacque il primo ristorante di Gualtiero Marchesi), nasce Meta Merging Taste, un concept di “casual dining” costituito da otto vetrine su cui si affacciano cinque cucine e un punto retail, dove il servizio delivery ha un ruolo primario. Sempre a Milano viene lanciato Helbiz Kitchen, una dark kitchen la cui sede operativa, estesa su una superficie di oltre 2mila metri, ospita cuochi, ingegneri informatici e i mezzi di trasporto.